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Soia OGM

9 settembre 2008, L´Unità

Tante critiche al via libera dell'Ue alla soia transgenica della Bayer

La Commissione europea ha autorizzato l'immissione sul mercato Ue della soia geneticamente modificata denominata A2704-12 e destinata all'alimentazione soprattutto animale. L'autorizzazione riguarda l'importazione e la trasformazione e non la coltivazione sul suolo europeo.

La soia A2704-12, dopo aver ricevuto una valutazione dei rischi favorevole da parte dell'Essa (Autorità europea di sicurezza alimentare che ha sede a Parma), non aveva ottenuto la maggioranza qualificata a favore (ma neanche una bocciatura) dell'autorizzazione da parte degli Stati membri, nè nei comitati di regolamentazione, nè nel Consiglio dei ministri Ue, durante la sua riunione del 15 luglio scorso. A questo punto, secondo le procedure comunitarie per l'approvazione dei nuovi Ogm, la Commissione aveva il potere di decidere l'approvazione da sola, senza più consultare gli Stati membri.

L'autorizzazione sarà valida per dieci anni, e comporta l'etichettatura obbligatoria di tutti gli alimenti prodotti dall'Ogm in questione, che lo contengano o che ne contengano tracce oltre lo 0,9%. L'approvazione di questa varietà di soia faciliterà, per la Commissione europea, la gestione di un problema sorto negli ultimi mesi e riguardante la possibile contaminazione dei mangimi transgenici per animali importati nell'Ue con Ogm coltivati nei Paesi d'origine (soprattutto in America) ma non ancora autorizzati nell'Ue. Finora, la Commissione aveva pensato di rivedere le regole attuali, che prevedono la tolleranza zero per qualunque contaminazione da Ogm non autorizzati. Ora, invece, si potrà forse evitare questa revisione, una proposta che aveva già sollevato molte controversie e la forte opposizione dei gruppi ambientalisti e di tutela dei consumatori.

È un no secco quello che la Cia-Confederazione italiana coltivatori oppone alla decisione dell'Ue di dare il via libera all'immissione sul mercato Ue della soia geneticamente modificata denominata A2704-12 e destinata all'alimentazione soprattutto animale. Per l'organizzazione agricola, si tratta di "un'altra sconfitta per l'Europa, per i suoi produttori agricoli, per i suoi consumatori". Secondo i rappresenatanti dei produttori agricoli, la decisione della Commissione Ue "non ha un carattere democratico" e "non tiene conto delle indicazioni che vengono da istituzioni importanti come il Parlamento europeo". Oltre a tutto questo, la Cia sottolinea che misure del genere "vanno contro le aspettative dei consumatori europei che più volte si sono espressi contro le colture transgeniche, e disorienta gli stessi agricoltori, alimentando un clima di incertezza e di confusione in ambito Ue su un problema molto sentito come quello degli Ogm".

Legambiente parla di "grande favore agli Stati Uniti e alle multinazionali del Biotech" dopo il via libera alla soia transgenica della Bayer (la A2704-12) per scongiurare il rischio di scarsità di mangimi per l'allevamento zootecnico in Europa. "L'unica certezza - scrive l'associazione - è la volontà di spalancare le porte agli Ogm in Europa. Non ha alcun senso, infatti, questa autorizzazione". La crisi alimentare degli animali "si scongiura autorizzando gli Stati europei a produrre autonomamente e nella maniera più consona al proprio contesto le varietà necessarie al proprio sistema agroalimentare".

La soia transgenica è destinata principalmente all'alimentazione animale, ma "finirà inesorabilmente nei prodotti per l'alimentazione umana - afferma Legambiente - grazie alla mancata adozione di misure specifiche per scongiurare la contaminazione".

"I consumatori italiani e europei - conclude Legambiente - continuano ad opporsi agli ogm, il Parlamento europeo, dall'alto della sua autorità, si è recentemente espresso contro la clonazione animale per fini alimentari, eppure la Commissione apre alla commercializzazione di una soia transgenica di cui l'Europa non ha alcun bisogno e che mette seriamente a rischio le nostre produzioni agroalimentari tipiche e di qualità".

"È grave che la Commissione Europea continui ad approvare prodotti geneticamente modificati contro la volontà dei cittadini Ue, che più volte si sono espressi contro gli Ogm". Così la Fondazione Diritti Genetici commenta in una nota il via libera di Bruxelles alla soia ogm. "L'argomento della scarsità di alimenti per la zootecnia con cui la Commissione ha motivato la propria decisione, non regge - affermano dalla Fondazione -. Se l'Europa, la più grande area di consumo del pianeta, non è in grado di orientare le scelte del mercato in armonia con il volere dei propri cittadini-consumatori, è meglio che i suoi funzionari cambino mestiere".