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Riso OGM

05 luglio 2010, Fondazione Diritti Genetici

Riso OGM, Bayer rinuncia in Brasile

Marcia indietro sul Liberty Link, la multinazionale tedesca ritira la richiesta di approvazione

La multinazionale agro-chimica Bayer CropsScience ha annunciato di aver ritirato la richiesta di approvazione in Brasile del LibertyLink, il riso geneticamente modificato per la tolleranza all’erbicida glufosinato ammonio.

Il rapporto tecnico relativo al prodotto contenente l’evento di trasformazione LLRICE62 era stato presentato nel 2003 al CTNBio, la Commissione brasiliana sulla biosicurezza, per ottenere il via libera alla coltivazione e commercializzazione. Tuttavia la Federazione dei risicoltori del Rio Grande do Sul si era dimostrata riluttante ad accettare i rischi connessi alla semina del particolare riso transgenico destinato al consumo umano. Le valutazioni di opportunità commerciale devono aver spinto ora l’azienda a fare marcia indietro in attesa che la discussione si estenda a tutti i risicoltori interessati alla produzione del riso in Brasile.

Il LibertyLink è già approvato per il consumo o la coltivazione in Australia, Stati Uniti, Messico, Canada, Russia e Colombia. Negli Stati Uniti è già autorizzato per la coltivazione ma incontra la resistenza degli agricoltori in quanto il prodotto non sarebbe esportabile in altri paesi. In Europa, ad esempio, la Bayer ha presentato una richiesta di importazione del Liberty Link, per uso alimentare e come mangime, alle autorità competenti del Regno Unito, nel 2004 e nel 2007. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha concluso positivamente la valutazione di sicurezza del prodotto, ma, a causa delle forti contestazioni, la richiesta è stata più volte rifiutata in sede di Consiglio dei ministri e la Commissione dovrà emettere a breve un verdetto.

La Coalizione contro la Bayer, che da circa 30 anni monitora le attività dell’azienda, ha infatti rivolto un appello alle autorità perché applichino il principio di precauzione e neghino il via libera all’importazione del riso transgenico per i rischi sanitari ed ambientali connessi all’erbicida glifosato, il cui uso è stato vietato per l’elevato livello di tossicità. Si teme inoltre che l’approvazione europea implicherebbe un’apertura alla coltivazione dell’OGM anche nei paesi in via di sviluppo, tra cui Sud Africa, India e Filippine, e alla progressiva contaminazione delle varietà naturali di un alimento fondamentale per la dieta umana. Di recente la Bayer è stata condannata da un tribunale federale statunitense ad un risarcimento di circa 50 milioni di dollari in seguito alla denuncia nel 2006 della contaminazione da OGM di carichi di riso a grani lunghi esportati in diverse nazioni. L'evento transgenico, frutto di una sperimentazione, non era stato approvato per il consumo umano e la scoperta dimostrò tra l’altro l’impossibilità di contenere l’inquinamento genetico e di far quindi coesistere le colture transgeniche con i sistemi agricoli convenzionali. di Nicoletta De Cillis
http://www.fondazionedirittigenetici.org/fondazione/new/displaynews.php?id=520

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