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Riso OGM

4 luglio 2011, Fondazione Diritti Genetici

Riso OGM, super multa per Bayer

Il risarcimento di 750 milioni di dollari chiude il ricorso per la contaminazione avvenuta nel 2006 da riso transgenico sperimentale

L’azienda agro-chimica Bayer CropScience dovrà pagare circa 750 milioni di dollari di risarcimento per la contaminazione da riso OGM sperimentale. L’accordo è stato raggiunto negli Stati Uniti e riguarderà almeno l’85% della superficie in acri coltivata con riso a grana lunga tra il 2006 e il 2010, dislocati in maggioranza nelle contee di Arkansas, California, Louisiana, Mississippi, Missouri e Texas.

La vicenda risale all’Agosto del 2006, quando il Dipartimento Usa per l’agricoltura (USDA) denunciò la presenza, nel riso convenzionale a grani lunghi, dell’evento genetico LLRICE601, per la resistenza al Liberty Link, l’erbicida prodotto dalla stessa Bayer. La sperimentazione risaliva al 1998-2001 e la commercializzazione del particolare OGM come alimento e mangime non era stata autorizzata. L’allerta sanitaria causò pertanto il blocco delle importazioni, in particolare da parte dei compratori europei e giapponesi, e forti perdite sulle piazze finanziarie.

Gli 11mila agricoltori rivoltisi al tribunale denunciarono, infatti, di essere stati danneggiati commercialmente dalla multinazionale e accusarono Bayer di negligenza, in quanto avevano saputo della contaminazione solo in seguito all’annuncio fatto dallo stesso USDA, incolpandola di essersi mobilitata in ritardo, quando ormai si era prossimi alla raccolta.

Benché nel Novembre del 2006 la Food and Drug Administration (FDA) abbia dichiarato sicura la proteina transgenica presente nel riso della Bayer e deregolamentato il prodotto, le cause legali per le perdite commerciali subite dagli agricoltori tra il 2006 e il 2010 sono andate comunque avanti. In una prima fase dibattimentale, nell’aprile 2010, il tribunale federale di St. Louis, in Arkansas, ha infatti condannato la Bayer la pagamento di 125 milioni di dollari, ritenendola non solo negligente rispetto al proprio prodotto sperimentale ma anche omissiva, per non aver notificato l’avvenuta contaminazione in maniera da limitarne i danni.

Con il recente accordo Bayer si propone di chiudere in via definitiva, con un tetto massimo di rimborso, i 300 casi aperti presso i tribunali federali e di stato. Nicoletta De Cillis

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